Skip to content

Carrello

Il tuo carrello è vuoto

Article: Parliamo di Diamanti

Parliamo di Diamanti

Parliamo di Diamanti

La parola diamante, ci arriva dal greco “Adàamanta“, accusativo di Adamas, che in un primo momento significò “Ferro Durissimo“. Solo dopo Aristotele si applicò tale terminologia alla pietra, infatti, il termine è composto dalla “a” privativa e dalla parola “Damac” che significa domare. Da qui il significato ultimo della pietra, che è “Indomabile“. Fu ripresa anche dai Romani con il nome di “Adamàntem“. Questo perchè nell’antichità, non si conosceva una materia tanto dura in grado di intaccarlo, lavorarlo o distruggerlo. Anche Plinio il Vecchio ne decantò le sue proprietà nel suo trattato “Naturalis Historia” nel primo secolo avanti Cristo, definendola la pietra più dura esistente. Possedere un diamante all’epoca, significava avere in qualche modo il potere sulla materia stessa.

Ci sono Diamanti e Diamanti:

Le 4C sono una serie di caratteristiche o parametri di valutazione che conferiscono un valore al diamante. Se questo metodo non esistesse, distinguere così bene i diamanti gli uni dagli altri sarebbe praticamente impossibile. Il primo ente certificatore che ha introdotto la classificazione delle 4C è la G.I.A. (Gemological Institute of America). Questi parametri sono:

  • Carat (carato)
  • Color (colore);
  • Clarity (purezza);
  • Cut (taglio);
  • Fluorescence (fluorescenza, considerata come la 5°C).

 

Il peso del Diamante

L’unita di misura del diamante è il carato, equivalente a 0,20 grammi (1 carato = 0,20 grammi). Al di sotto di un carato parliamo di centesimi o più comunemente “punti”. Un diamante di 0.50 carati significa anche 50 centesimi o 50 punti.

Scale valutazione del colore

Il Gemological Institute of America (GIA) classifica tutti i diamanti anche quelli di colore giallo a bassa saturazione come diamanti nella scala normale del colore, e applica una scala di valutazione dalla ‘D‘ (bianco eccezionale, incolore e trasparente) alla ‘Z‘ (giallo).

Le categorie di Impurità

Clarity (purezza);

Tabella esplicativa per capire come un diamante puro differisce da uno non puro.

  • FL (Flawless)= Massimo grado di purezza sia dentro che fuori. Usato in ambito collezionistico e per gioielli unici.
  • IF (Internally Flawless)= Grado di purezza estremamente elevato, nessuna inclusione visibile con lente da orafo.
  • VVS1 – VVS2 (Very Very Small Inclusion)= Alto grado di purezza, le inclusioni sono presenti, ma molto piccole, e molto difficili da individuare con lente da orafo, impossibili da vedere con occhio nudo.
  • VS1 – VS2 (Very Small Inclusion)= Grado di purezza medio, le inclusioni sono piccole e individuabili con lente da orafo, non sono visibili ad occhio nudo. E’ il grado di purezza più utilizzato nella categoria di gioielleria medio alta.
  • SI1 – SI2 (Small Inclusion)= Grado di purezza basso, al di sotto della comune gioielleria, le inclusioni si possono vedere facilmente con una lente da orafo.
  • I1 – I2 – I3 (Included)= Ultimo grado di purezza. Le inclusioni sono rilevanti e visibili ad occhio nudo.

  • Cut (taglio);

Il modo in cui una pietra viene tagliata, può avere ripercussioni e conseguenze sulla sua purezza, sul colore e quindi sul suo valore finale.

Il Taglio rappresenta il contributo dell’uomo alla bellezza di un diamante.

La Quinta C

In fine la 

La Fluorescenza

Sentiamo parlare spesso di fluorescenza nel mondo dei diamanti, ma cos’è effettivamente? Di fatto è la luce visibile che alcuni diamanti emettono quando sono esposti ai raggi UV (Ultravioletti), invisibili ad occhio nudo. Di solito nelle certificazioni, come ad esempio quelle G.I.A. (Gemological Institute of America), la fluorescenza fa riferimento alla forza, oppure all’intensità della reazione del diamante all’onda lunga ultravioletta, chè è un elemento fondamentale della luce del giorno.

La luce che il diamante ha, permane finchè rimane esposto alla fonte di luce ultravioletta. Un dato interessante è che, durante l’ultimo decennio, i diamanti sottoposti ad analisi e certificazione G.I.A.(dal 25% al 35%), mostrano diversi gradi di fluorescenza. Ma in fin dei conti, solo il 10% di questi diamanti possiede una luce così forte da poter incidere sulla resa estetica. E oltre il 95% di questi ultimi, possiedono una forte colorazione blu. In casi molto rari, la reazione porta una colorazione gialla, arancione, bianca o di altri colori.

Read more